La sindrome del dolore miofasciale è un disturbo doloroso che può essere trattato attraverso diversi metodi terapeutici.
Uno di questi consiste nell'utilizzo di farmaci, che possono essere applicati topicamente per ridurre il dolore e migliorare la quotidianità.
Diversi studi hanno esaminato vari trattamenti per il dolore miofasciale, tra cui l'utilizzo di farmaci per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità quotidiana dei pazienti.
ATTENZIONE:
L'uso di farmaci applicati localmente sui trigger points viene spesso preferito e prescritto dai medici in quanto fornisce un sollievo momentaneo senza sottoporre il paziente a trattamenti ma non arriva a risolvere la vera causa del problema.
Quali sono farmaci più utilizzati per i trigger point?
I farmaci comunemente usati includono la lidocaina, la tetracaina, il diclofenac sodico e il tiocolchicoside, applicati sotto forma di crema o cerotto.
Come alternativa sono anche utilizzate le creme a base di capsaicina.
In tutti gli studi esaminati l'applicazione di farmaci topici a base di capsaicina è risultata più efficace rispetto al gruppo di controllo.
Secondo alcuni studi i farmaci tradizionali come la lidocaina, il diclofenac sodico e i cerotti riscaldati di lidocaina/tetracaina hanno portato a un miglioramento significativo momentaneo dell'intensità del dolore, dell'attività generale, dell'umore, del sonno, della capacità di lavoro, delle relazioni interpersonali, del godimento della vita, della libertà di movimento, dell'indice di disabilità del collo e dell'aumento della soglia del dolore.
Anche la crema a base di capsaicina è stata valutata come trattamento topico alternativo. I pazienti hanno riportato una diminuzione del dolore dopo l'applicazione, ma hanno anche sperimentato una lieve eritema e bruciore nei siti di applicazione.
Tuttavia, ad oggi non esistono studi che abbiano confrontato i diversi tipi di farmaci topici con lo stesso protocollo sperimentale, quindi non è possibile determinare quale intervento e quale farmaco sia stato più efficace.
I farmaci possono anche essere iniettati nel trigger points per fornire sollievo ai pazienti affetti da dolore miofasciale?
Negli studi che ho esaminato, gli anestetici utilizzati per queste iniezioni includono la lidocaina, la bupivacaina, la prilocaina e una miscela di lidocaina e triamcinolone acetonide.
I risultati per questi studi sono più vari rispetto al trattamento topico con anestesia.
Molti studi hanno determinato che le iniezioni nel trigger point hanno portato a un miglioramento del dolore del paziente e del range di movimento.
Tuttavia, gli studi che hanno confrontato l'efficacia delle iniezioni locali con un trattamento di controllo con un certo valore terapeutico (ad esempio, dry needling ) hanno concluso che le iniezioni locali non erano un trattamento significativamente migliore rispetto al dry needling quindi non era il farmaco a creare il beneficio ma l'azione meccanica dell'ago.
Un' altro studio compara i risultati ottenuti dal trattamento con dry needling con quelli ottenuti dal trattamento manuale e conclude che entrambi i trattamenti danno lo stesso risultato.
Si hai capito bene! il trattamento manuale ha la stessa efficacia sul trigger point che un'infiltrazione con una siringa di anestetico o cortisone.
Conclusione: quale farmaco è meglio usare sui trigger points?
Nessuno, i farmaci topici possono essere una soluzione a breve termine specialmente in fase acuta, ma non risultano efficaci a lungo termine anche perchè non risolvono la causa del problema, l'iniezione di farmaci a livello dei trigger point non si è dimostrata più efficace dell'ago secco (dry needling). Il trattamento manuale e il dry needling ad oggi sono i trattamento locali più efficaci per la liberazione dei trigger points.
Al posto che prescrivere farmaci, in presenza di sindrome da dolore miofasciale e trigger points i medici dovrebbero prescrivere una valutazione e un trattamento fisioterapico specialmente in fase acuta.
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